Per poter crescere ed evolvere professionalmente, proprio come nel settore della Consulenza del Lavoro, è necesseria preparazione, competenza e cultura. Ma sei davvero sicuro/a che siano sufficienti per affrontare le sfide future?
Siamo tutti consci, imprenditori compresi, che ci troviamo un’epoca storica travolta da crisi economiche, guerre politiche e sociali dove far fronte al continuo cambiamento non è più un opzione.
In questo scenario molte aziende e imprese si sono ritrovate incapaci di dar vita ad una struttura più solida e forte, in grado di reagire fattivamente al cambiamento. Come diceva Charles Darwin, sopravvive la specie più reattiva al cambiamento, non quella più intelligente, non quella più forte. Ed è proprio qui il punto di partenza: la volontà di cambiare.
Consulenza del lavoro: dalle conoscenze alle competenze professionali
Conoscenza e competenza: due ingredienti fondamentali per la propria crescita personale e professionale. Il significato di competenza non è legato alle Hard Skill e cioè a quelle informazioni ricevute e acquisite a scuola o sui banchi di università ma si intende quel sapere che riesce a portare a termine una particolare situazione. Può capitare, per esempio, che un Consulente del Lavoro debba avere competenze non solo a livello tecnico nel campo della Consulenza del Lavoro ma anche nell’ambito della Decision Making e nella Negoziazione, elementi che nulla hanno a che vedere con gli studi scolastici, ma che sono una conseguenza diretta. In questo caso, parliamo di Soft Skill, in grado di apportare in azienda valore senza il generarsi di ansia, ad esempio la delega delle mansioni. Molto spesso si sentono in azienda frasi come “se devo spiegarlo a qualcuno, tanto vale che lo faccia da solo” ma non è così che dovrebbe essere.
L’imperativo di una buona azienda e di un buon imprenditore è quello di non diventare indispensabile, che non significa non possedere valore, ma di non arrivare a essere il cardine fondamentale affinchè le cose vadano avanti. Una corretta strategia aziendale permane nel tempo se l’intera squadra ha le conoscenze giuste ma anche le competenze trasversali che le trasformano in valore per la persona.
Chi ha voglia di mettersi in gioco e creare n etwork possiede una caratteristica molto preziosa: la curiosità. Cultura e curiosità vanno di pari passo per approcciarsi a questo nuovo, quanto scontato, modello di vita.
Lifelong learning: di cosa si tratta?
Curiosità e apprendimento permanente si fondono in un unico percorso che gli inglesi chiamano “lifelong learning”.
Nello specifico, si tratta di un percorso che inizia a scuola attraverso modelli educativi di base, che prosegue con un piano di formazione continua con l’obiettivo di migliorare il proprio sapere e accrescere le proprie competenze e conoscenze personali e quelle di chi lavora insieme a noi.
Dunque, cultura, competenze e conoscenze danno vita al valore personale e professionale.
Non ci si può più affidare solo al proprio bagaglio di cultura ed esperienza acquisita. Per riciclarsi e mantenersi attraenti per un’azienda, cosi come per uno studio professionale di Consulenza del Lavoro, bisogna aggiornarsi costantemente sulle proprie competenze. In futuro, sarà sempre più importante possedere soft skill e monitorare quelle emergenti. Così come avviene per le proprie passioni e passatempo, anche nel lavoro bisogna sforzarsi di generare queste peculiarità, creando una passione dal proprio interno. Nel mondo attuale una competenza tecnica acquisita (hard skill) può risultare obsoleta con molta più velocità rispetto a dieci o quindici anni fa. Le soft skill e l’esercizio costante di investire nel proprio apprendimento sono indispensabili per affrontare le sfide che sono già in atto.
Anche le aziende, quindi, hanno necessità di definire maggiori processi di elevazione personale all’interno dell’impresa, più legati alle esigenze delle persone, vero capitale dell’ecosistema.